L’Armir, l’8 armata italiana in
Russia, è impegnata ormai da due mesi sul fronte orientale. Il Capitano Ferrari
viaggia incessantemente fra gli accampamenti, i Comandi di tappa, i depositi e
le officine per coordinare la rete di rifornimento e approvvigionamento delle
truppe italiane. Visita le maestose officine delle fabbriche tedesche
impiantate in Russia e quelle italiane, officine Fiat appena un po’ meno
imponenti ma comunque gigantesche, che suscitano in lui una grande stupore. Erminio Ferrari era un viaggiatore, abituato a conoscere mondi differenti e confrontarsi con realtà diverse dalla rurale terra natìa emiliana; di fronte all’ordine di grandezza
russo-ucraino, di tutt'altro livello, il Capitano Ferrari non può trattenere un moto di sorpresa e
ammirazione.
In questo contesto di viaggio ininterrotto nascono due
reportage di guerra: un ibrido fra la lettera dal fronte e il giornalismo embedded. In fondo Erminio era entrambe
le cose, sia un soldato al fronte che un giornalista fra le truppe e il giornale
che le pubblicò colse perfettamente questo valore, presentando ciascuna di esse
sotto il nome di corrispondenza speciale. "Colonne italiane sulle piste russe" e "Nomadi",
riprodotti integralmente su "Oltre il Don" (Marlin editore), furono pubblicati
per la prima volta dal
quotidiano piacentino "La Scure" fra il luglio e l’agosto del 1942.
Essi sono il frutto della collaborazione del Capitano Ferrari con il direttore
della testata, Pino Bellinetti, grande giornalista e suo amico; ricchi di
descrizioni della vita al fronte, restituiscono immagini cariche di significato
dipinte con parole di verità e dignità, dedicando una grande attenzione alla
condizione dei soldati italiani e della popolazione civile.
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